Strategie e consigli per affrontare conflitti, liti di coppia e violenza
Con questo articolo imparerai:
- La differenza tra conflitto e violenza
- Come gestire i conflitti interpersonali
- A comunicare le tue idee in situazioni scomode
- Specifiche strategie per gestire le liti di coppia
Come per ogni articolo, guardo dentro di me per riconoscere ciò che in passato sentivo “non funzionare” al fine di trovare le parole giuste e gli argomenti più adatti per potervi dare concrete informazioni e consigli utili per affrontare al meglio il futuro.
Molti sbagli si possono evitare avendo quel po’ di consapevolezza in più, quel punto fermo a cui aggrapparsi in situazioni complicate per le nostre amicizie e i nostri compagni.
Avrei voluto leggere articoli come questo tempo fa, prima di scontrarmi coi miei vecchi amici, prima di sbagliare nei loro confronti e perdere la loro preziosissima amicizia.
Ebbene, oggi parliamo di conflitto.
Forse resterete sorpresi dal venire a conoscenza che il conflitto è positivo per la relazione. Ma attenzione a non confonderlo con il concetto di violenza.
Infatti, per violenza si intende qualcosa di dannoso, intenzionale e non reversibile a discapito dell’altro.
Diversamente, per conflitto ci riferiamo al contrasto, l’opposizione, la divergenza e la resistenza critica, che nulla ha a che fare col danneggiamento dell’altro quanto invece a una situazione in cui due idee, opinioni, sentimenti e quant’altro, divergono.
Fare questa distinzione dentro di noi è di fondamentale importanza per poter arricchire il nostro vocabolario emotivo e dare il giusto peso alle diverse situazioni.
Una volta consapevoli ci sarà più semplice gestire i conflitti cui saremo protagonisti ogni giorno.
Siamo esseri pensanti, siamo tutti diversi, dunque viviamo di accordi e conflitti.
Che ci siano è positivo perchè significa che ragioniamo con la nostra testa e abbiamo opinioni e valori che siamo pronti a difendere nel confronto con gli altri.
Però, dobbiamo fare attenzione a non cadere nella trappola del “parlare senza riflettere” che ci porta a ferire chi ci “contrasta”. Questa situazione solitamente si verifica allorché percepiamo di essere minacciati e reagiamo come succubi, e non padroni, delle nostre stesse emozioni.
Abbiamo già ampliamente discusso di Intelligenza Emotiva e di quanto siano importanti le capacità sociali ed emotive per gestire la rabbia, gli impulsi e le relazioni in generale. Eppure, difronte ciò che ci sembra una tremenda ingiustizia ne restiamo travolti se non siamo allenati e abituati a questo.
Se non vogliamo scendere dal nostro piedistall, ignoriamo completamente le nostre emozioni e ci carichiamo di tutte le arringhe logico- razionali per vincere quello specifico conflitto, ecco che accade l’inevitabile; qualcuno perde, quasi sempre entrambi.
Un esempio di conflitto mal gestito potrebbe essere quello che ci ha portato ad allontanarci proprio da quell’amico che in realtà, tutt’oggi, ci manca ancora.
Nel campo delle relazioni è dunque imprescindibile gestire al meglio le discussioni e saper riconoscere la violenza di cui ahimè possiamo essere carnefici o vittime.
Come si risolve “bene” un conflitto?
Per prima cosa bisogna comprendere che quando qualcosa ci ferisce e ci fa male è perché sfocia sul piano emotivo. Di conseguenza, la soluzione sarà di tipo emotivo. Dovremo utilizzare al meglio la nostra intelligenza emotiva, le conoscenze riguardo noi stessi e la capacità di entrare in empatia con l’altro.
Se mi fermo in superfice esclamerò frasi del tipo “Idiota mi hai fatto arrabbiare!”, se scavo nella realtà dei fatti affermerò “Mi sono sentito offeso dalle tue parole perché non hai tenuto in considerazione questo e quello”, si nota abbastanza la differenza?
Cambia il tono, il messaggio e le implicazioni. La prima frase sott’intende un colpevole, una minaccia e un attacco, la seconda solamente considerazioni a livello personale.
Consigli pratici:
- Riconosci dentro di te l’ingiustizia percepita/ il tuo punto debole
- Comunicalo all’altro attraverso il maggior numero di parole possibili. Più saranno specifiche più la comunicazione risulterà efficace
- Mettiti nei panni dell’altro, sintonizzati tu per primo con le sue emozioni
- Non “sfogarti” sull’altra persona, mantieni la tensione finché non sarai in grado di prevedere la ricaduta emotiva delle tue parole e azioni su te stesso e l’altro
Infatti, per mantenere la situazione gestibile bisogna saper ritardare la “gratificazione” fittizia dello sfogo emotivo e prenderci più tempo per metabolizzare le scorie emotive.
Adesso, vorrei addentrarmi ancor di più nella situazione delle liti di coppia che vedono in questo periodo terreno fertile per fiorire e sfociare talvolta in episodi di vera e propria violenza.
Litigi di coppia, come gestirli
Quasi sempre ad innescarle sono piccoli dibattiti che si allargano a dismisura, divenendo incontrollabili. Proprio come delle vere e proprie lotte di posizione in cui si perde di vista il motivo scatenante e si arriva a parlare sempre dei “soliti discorsi”, che tornano a galla ogni volta perché evidentemente non sono ancora stati elaborati dalla coppia e ancora presenti sottoforma di “fantasmi silenziosi” nella relazione.
Si tende, inoltre, a generalizzare la situazione scatenante paragonandola a tante altre precedenti, con frasi del tipo “lo fai sempre” o “è sempre la stessa storia”. Ciò trasmette ovviamente sfiducia alla coppia in cui i partner si sentono minacciati e feriti nell’orgoglio. La persona amata, proprio per il potere che noi stessi gli conferiamo, si trasforma immediatamente nella persona più temuta.
Quando questi episodi sfociano in violenza, corrodendo gli animi, purtroppo ci sono davvero poche cose che si possono fare senza l’aiuto di un professionista. Nei casi più gravi infatti, il mio consiglio e far ritornare alla mente la gerarchia dei nostri bisogni primari, di cui abbiamo discusso nello scorso articolo, per ricordarsi che la nostra primaria necessità è quella di stare bene e sentirci al sicuro. Impariamo a lasciare andare, impariamo a dire di no.
Per fortuna, per la stragrande maggioranza delle volte, siamo protagonisti di conflitti gestiti male e spinti al limite.
Sapete che buona responsabilità dei litigi è frutto del fatto che uomini e donne ragionano in modo diverso?
Le donne infatti sono portate quasi da subito a sintonizzarsi con le proprie emozioni, sentendo il bisogno di esprimersi, soprattutto verbalmente. Diversamente l’uomo sente quasi immediatamente di voler trovare una soluzione, il più in fretta possibile, per evitare che la situazione degeneri. Non sarà uno scoop capire che questo viene visto dalla donna (secondo il suo particolare punto di vista) come un “Non mi stai nemmeno a sentire!”.
Consigli pratici:
- Quando vi sentite al limite, o prima ancora di arrivarci, smettete di parlare e fate una pausa di 20 minuti. Questo è il tempo necessario per smaltire le scorie emotive createsi dalla discussione. Dopo riuscirete ad esprimervi con più lucidità e sarete più aperti all’ascolto.
- Smettete di concentrarvi sui contenuti del conflitto e piuttosto focalizzate la vostra attenzione sul modo in cui vi siete sentiti in quel momento (sintonizzazione emotiva).
Personalmente, mi sento di aver rovinando fin troppi rapporti di amicizia perché miope dal punto di vista emotivo, cercando di portare la questione sul punto di vista logico razionale. In questo caso non possono che esserci vincitori e perdenti, colpevoli e vittime e si perderà ciò che rende importante una relazione, l’ascolto e l’armonia.
Adesso mi rendo conto, e spero voi con me, che non c’è scusa che tenga perché se una persona si sente ferita, anche senza una percepibile ragione, evidentemente qualcosa di cui siamo profondamente ignari è accaduto e dobbiamo essere, ancora una volta, aperti all’ascolto.
Nel prossimo articolo parlerò di “Creatività ed espressione del sè” per continuare questo meraviglioso viaggio all’insegna della crescita personale!
Non aver paura di dire la tua, resta tutto fra di noi.